Lina Colasanto
La Voce
28 Novembre 2011
CULTURA Presentata la performance che sarà allestita nel cantiere il 31 ottobre e il 1° novembre
Site specific. Questa la parola d’ordine per la cultura riminese, suggestivo “mantello” dell’atteso spettacolo “De bello Gallico – Enklave Rimini” in scena lunedì 31 ottobre e martedì 1° novembre negli spazi del Teatro Galli. Come anticipato, l’evento ci sarà e si spargerà cultura nella storica ferita della città. Le sue attuali condizioni non potevano che far evocare uno stato di guerra, tra ombre, soldati edifici e spettatori degli anni dieci del secolo scorso. Bombardato nel 1944, saccheggiato, e riconvertito negli anni Sessanta in una palestra comunale, il Teatro è oggi in fase di ristrutturazione, tra sacchi di cemento, anfore romane, mura medioevali e calcinacci, ma nonostante questa situazione accoglierà il pubblico attraverso il foyer e presterà la sua platea per l’evento. Cento persone alla volta assisteranno in piedi (si consiglia un abbigliamento comodo, sconsigliati i tacchi alle signore) a una performance di 25 minuti, tre repliche, alle 20, alle 21,30 e alle 23, con video musica barocca, live electronics e l’interpretazione di Luisa Cattifogli (voce) e Chiara Cattarli (clavicembalo) all’ultimo concerto in scena.
Evocazioni e memoria. Per ora la città si deve accontentare, lo stesso assessore alla cultura Massimo Pulini sottolinea la privazione che Rimini vive nel non poter fruire dello spazio: “Stiamo vivendo in una fase particolare. La città è privata del suo teatro, il Galli è oggetto di un cantiere e questa situazione lo ha riportato in un’atmosfera come quella del 1944, la visione del luogo rimanda la memoria alla guerra. Ha un fascino agrodolce e in questa condizione abbiamo pensato di realizzare il De bello Gallico”, un atto di celebrazione e di conoscenza per la città”.
Una realtà mostrata ai cittadini, che potranno così vedere i lavori in atto e recuperare i propri ricordi, lo stesso sindaco Andrea Gnassi racconta che il suo ricordo più forte del Galli è l’odore dello spogliatoio della palestra. Un progetto che secondo il sindaco è un “paletto grosso, molto importante, che definisce la nuova direzione di marcia. Mi sbilancio, ma senza barcollare troppo, con questo spettacolo il teatro apre alla città prima della sua inaugurazione. E’ un progetto semplice, certo, ma è segno di come si stia passando dai motori immobiliari a quelli culturali. In questo caso abbiamo voluto approfittare del cantiere, come in una casa, quando si restaura non tutte le stanze sono inaccessibili, questa è una prima tappa, proseguiranno i lavori, e potrebbe esserci momenti anche per altri eventi’’. Lo spettacolo, affidato a Roberto Paci Dalò e alla sua compagnia teatrale Giardini Pensili, è stato ispirato dal progetto Enklave Rimini, il primo laboratorio europeo di denazificazione allestito sul territorio da Cervia a Cattolica, che per due anni ha ospitato 150mila soldati della Wermacht. Tra il 1945 e il 1947 la più grande città di lingua tedesca fuori dai confini della Germania è Rimini, il campo è controllato dall’esercito inglese, ma è uno spazio particolare al cui interno convivono università, un giornale, il Die Brucke (Il Ponte), gallerie d’arte, cinema, compagnie teatrali e molte altre attività. Di questa realtà esiste una memoria anche nella Biblioteca Gambalunga che conserva tutte le pubblicazione di Die Brucke, ricordi che hanno accompagnato i soldati nel loro rientro, ma anche testimonianze che fanno parte, tra immagini e filmati in 16mm, degli archivi custoditi a Friburgo, Stoccarda e Londra. E proprio in queste città il progetto De bello Gallico, creato ad hoc per il Galli, farà tappa per studiare i materiali legati a Rimini, utilizzando le iconografie per altri progetti espositivi. Dalla primavera 2012 il lavoro verrà inoltre ridisegnato per essere presentato in forma cameristica in teatri e festival.
L’ingresso alla performance è libero con prenotazione obbligatoria presso l’URP di Rimini dove si potranno ritirare da oggi i biglietti, al massimo due per persona.