Stefano Millani
Il Giornale Dell’Arte
2 Dicembre 2019
Con il libro d’artista Ombre commissionato a Roberto Paci Dalò, la Galleria Nazionale dell’Umbria ha avviato un inconsueto percorso editoriale per rileggere le proprie opere. II piccolo volume riproduce in anastatica il taccuino su cui l’artista visivo, regista e musicista (Rimini, 1972), ha eseguito disegni a china, matita e acquerello e scritto brani al cospetto di Piero della Francesca, Beato Angelico, Agostino di Cruccio, Perugine, Pinturicchio, Bonflgli. Ne ha tratto immagini come illuminazioni, non copie. «Per me il disegno e pratica quotidiana, il taccuino è l’opera stessa, sono “taccuinesco” , racconta Paci Dalò. Ho lavorato sul dettaglio mutuando la lezione di Daniel Arasse, ho disegnato in Galleria e ho fatto riferimento ai meravigliosi quaderni di Giovanni Battista Cavalcaselle (1819-97, Ndr). Trovo il libro di qualità particolare: è stampato su carta Arcoprint, la copertina è in serigrafia e credo possa rivolgersi anche a pubblici diversi come i ragazzi». L’artista ha anche ascoltato storie: «Attraverso la Galleria emergono figure della vita culturale di Perugia, come Aldo Capitini», il pensatore pacifista che visse ai piani alti del palazzo. Ha ideato questo volumetto (cui seguiranno altri) il direttore Marco Pierini: «Per un museo che ha come vocazione l’arte antica è un modo originale per rivisitare il proprio patrimonio con gli occhi di un artista contemporaneo, una sorta di continuazione della pratica di Cavalcaselle e di altri studiosi dell’800».